L’Italia all’epoca di Gregorio Magno


I tempi in cui visse Gregorio Magno furono assai travagliati; pensiamo ad esempio alle invasioni barbariche. Mentre l'Impero d'Oriente continuava a sussistere, l'Impero romano d'Occidente cadde in potere dei popoli barbari e si smembrò nei vari regni romano-barbarici. Più volte Roma dovette subire l’onta dell'occupazione: nel 410 ci fu il saccheggio dei Visigoti con Alarico; nel 455 i Vandali di Genserico s'impadronirono della città Eterna, saccheggiandola orribilmente per alcuni giorni. Soltanto pochi anni prima gli Unni di Attila avevano seminato desolazione completa e, fermati dal papa Leone I Magno, non erano scesi oltre la pianura padana; ma nemmeno dopo la riconquista dell'Occidente da parte di Bisanzio l'Italia ebbe più fortuna. La nostra penisola visse in quegli anni uno dei periodi più terribili della sua storia; carestie e pestilenze, devastazioni di ogni genere desolarono letteralmente il paese.
Gregorio, nato verso il 540, era un bambino e con gli occhi di un bambino vide gli orrori dell'invasione e della deportazione del popolo romano da parte di Totila, re dei Goti.
Se solo proviamo ad immaginare la vita di quei tempi un brivido ci pervade, ma subito ci consoliamo pensando che ora viviamo in pace, siamo gente civile noi, non dobbiamo certo subire le tremende invasioni barbariche! Ma è proprio così? 0 piuttosto non è vero che ci fa più comodo non prestare attenzione e non "sentire” le grida di aiuto, di disperazione e di dolore che da troppe parti del mondo si levano ancor oggi da tanti nostri fratelli, oppressi dalla guerra, dall'ingiustizia, dalla povertà? Non possiamo ignorare che decine e decine di conflitti armati seminano paura e violenza in tutti i continenti. Odio, vendette, pulizie etniche scompaginano interi paesi.
Milioni e milioni di persone sono tormentate dalla fame e dalla miseria. Milioni sono gli uomini perseguitati, costretti a subire le conseguenze di tante guerre spietate e costretti a fuggire dalle loro case verso destinazioni ignote.
Abbiamo già dimenticato le atrocità dei lager nazisti, gli orrori delle foibe di Trieste, delle Fosse Ardeatine ecc.?
Sorge spontanea una domanda: davvero i nostri tempi sono migliori di quelli in cui visse papa Gregorio Magno?
Gregorio non conobbe mai Roma nello splendore della sua gloria, benché fosse nato dal senatore Gordiano e dalla nobile Silvia in un ricco palazzo sul Celio, nel luogo dove ora sorge la chiesa di San Gregorio e il monastero camaldolese, ceduto da poco tempo alle Missionarie di carità di M. Teresa di Calcutta.




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